Regole sui controlli, multe, assenze sul lavoro e lo smart working

Cosa succederà a chi ne è privo di Green Pass? Immediato allontanamento, e scatta anche la segnalazione al Prefetto per l’irrogazione delle sanzioni amministrative e quelle disciplinari. Ci sono ovviamente delle eccezioni.

Il Dpcm del 12 ottobre (applicabile tanto nel settore pubblico quanto in quello privato) contempla l’ipotesi che, pur in presenza dei presupposti di legge, il green pass non sia stato ancora rilasciato o aggiornato. In quei casi il lavoratore potrà accedere esibendo i documenti cartacei o digitali che attestano una delle condizioni di rilascio del green pass (vaccinazione, test o guarigione). Dopo la prima dose si genera il green pass quando sono passati 15 giorni. L’eventuale certificato che attesti l’effettuazione della prima dose non darà diritto a entrare al lavoro prima dei 15 giorni.

Nessun obbligo di Green Pass a chi è esentato dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con una circolare del ministero della Salute.

Quali provvedimenti prende il datore di lavoro che accerta che il dipendente abbia effettuato l’accesso alla sede di servizio pur essendo sprovvisto di green pass? Quali multe rischia il lavoratore?

Il lavoratore è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass (vale tanto nel pubblico quanto nel privato); nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta.Il datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa. Infatti il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass è soggetto, con provvedimento del Prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari dei contratti collettivi di settore.

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